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Bronte, capitale italiana del pistacchio!

La Sicilia è l’unica regione italiana dove si produce il pistacchio (“pistacia vera”) e la cittadina etnea, con oltre tremila ettari in coltura specializzata, ne esprime l’area di coltivazione principale (più dell’80% della superficie regionale) con una produzione dalle caratteristiche peculiari.

La cittadina di Bronte è situata sopra un pendio lavico, a 760 metri di quota a Nord-Ovest dell’Etna. Nel suo territorio la coltivazione del pistacchio si è sviluppata a partire dalla dominazione araba (questo piccolo frutto ha, infatti, origine nel Medio Oriente): ancora oggi il termine siciliano per definire il pistacchio è “frastuca”, dall’arabo “fustuq”, mentre “frastucara” indica il pistacchieto.

Questo “giacimento” unico in Italia ha una produzione limitata e, di conseguenza, molto pregiata. La coltivazione del pistacchio è infatti, decisamente laboriosa: le piante, oltre a fruttificare ogni due anni, crescono su terreni che impediscono la raccolta meccanica. Frutto del felice connubio fra pianta, terreno ricco di sali minerali, sole ed aria della Sicilia, il sapore intenso e pieno, unito al profumo resinoso e grasso, rendono questo piccolo frutto un gioiello speciale.

Il Pistacchio di Bronte è un ingrediente indispensabile della pasticceria siciliana, utilizzato in granella o in pasta nella preparazione di torroni, cassate, gelati; ma viene impiegato anche nella norcineria per l’impasto di salsicce, mortadelle e per la preparazione della galantina.